giovedì 24 aprile 2025

il terremoto del 23 aprile 2025 del Mar di Marmara e il gap sismico lungo la faglia nord anatolica


Il terremoto M 6.2 del 23 aprile 2025 del Mar di Marmara è avvenuto lungo una delle faglie più note al mondo, la faglia dell’Anatolia settentrionale. Il segmento del Mar di Marmara interessata dal terremoto è stato riconosciuto da diversi anni come sede di un gap sismico, come lo era il settore della faglia di Sagaing interessato dal terremoto del 28 marzo 2025, il che potrebbe far tirare un respiro di sollievo. Purtroppo se in Myanmar la Magnitudo è stata compatibile con quella ipotizzata dagli studi, nel mar di Marmara è stata molto minore di quanto ipotizzato e per questo probabilmente insufficiente a coprire il gap. In questo caso l’evento del 23 aprile non modifica le condizioni che prevedono la presenza di questo gap, con i relativi seri interrogativi sulla reazione degli edifici e delle altre strutture della città di Istambul.

L'Anatolia e le due faglie che la delimitano
GEODINAMICA DELLA TURCHIA. Al di là di una storia estremamente complessa nel passato, che determina all’interno dell’Anatolia la presenza di diversi blocchi che si sono scontrati fra loro, la tettonica odierna della Turchia è abbastanza semplice ed è dominata da due principali contesti deformativi: l’estensione del Mar Egeo a W e la spinta del blocco arabico da sud.
In particolare la spinta del blocco arabico che si incunea dentro l’Eurasia provoca uno “strizzamento” dell’Anatolia, che viene spinta verso ovest, principalmente attraverso due faglie trascorrenti:
  1. la faglia dell’Anatolia settentrionale: una delle più famose faglie al mondo, corre più o meno parallela al Mar Nero ed è ed è ben visibile anche nella immagine più sotto
  2. la faglia dell’Anatolia orientale, nella zona fra Turchia, Siria ed Iraq, balzata alle cronache per i terremoti del febbraio 2023
Le due faglie e il limite con la placca egea individuano quindi il blocco anatolico che ormai, dopo tutte le vicissitudini e le amalgamazioni passate, può essere considerato una microplacca a se stante.
Come succede spesso, queste faglie trascorrenti si impostano lungo una vecchia zona di convergenza fra placche e difatti:
  1. la faglia dell’Anatolia settentrionale è impostata lungo il margine convergente fra l’Eurasia e un microcontinente, quello delle unità Pontidi, staccatosi circa 200 milioni di anni fa dalla placca adriatica (tardo Triassico - primo Giurassico); l’apertura dell’oceano è durata poco (circa 30 milioni di anni) e poi i due blocchi si sono di nuovo scontrati
  2. la faglia dell’Anatolia orientale coincide con il margine fra la placca arabica e l’Eurasia (considerando la Turchia all’interno di quest'ultima) ed è stata fino a qualche decina di milioni di anni fa la zona di convergenza sotto la quale si consumava la crosta della Tetide, l’oceano mesozoico frapposto fra Eurasia e Africa / Arabia
Della faglia anatolica orientale ho parlato a proposito dei tragici terremoti del febbraio 2023.


il meccanismo focale del terremoto
del 23 Aprile 2025 
LA FAGLIA DELL’ANATOLIA E IL TERREMOTO DEL 23 APRILE. Il terremoto M 6.2 del Mar di Marmara del 23 aprile 2024 ha ovviamente registrato un movimento trascorrente lungo la faglia dell’Anatolia settentrionale. Come detto si tratta di una faglia trascorrente destra che separa la placca euroasiatica da quella anatolica. Questa struttura si estende per oltre 1500 km, tra la Fossa dell'Egeo Settentrionale nel Mar Egeo e la giunzione tripla Eurasia-Anatolia-Arabia nella Turchia orientale. I dati GPS indicano un movimento di poco superiore ai 20 mm l’anno (Parsons et al, 2000). La Faglia dell’Anatolia settentrionale non è una struttura continua, ma è suddivisa in vari segmenti, e quelli contigui si possono muovere simultaneamente durante i terremoti principali: ad esempio nel terremoto di Izmit del 17 agosto 1999 è stata interessata un’area lunga 145 km composta da ben cinque segmenti separati da zone di svincolo.

I TERREMOTI PIÙ RECENTI LUNGO LA FAGLIA DELL’ANATOLIA. Gli eventi sismici più recenti ad ovest di Istambul e del Mar di Marmara che hanno interessato la porzione occidentale della faglia dell’Anatolia sono avvenuti nel 1999: i terremoti M 7.2 di Düzce e M 7.4 di Izmit nel 1999, che hanno causato circa 18.000 vittime. 
A ovest di Istambul, nel mar di Marmara, l’ultimo terremoto importante è stato quello M 7.4 di Ganos nel 1912. 
Nel Mar di Marmara quindi si nota una lacuna sismica lungo un segmento lungo 150 km, la cui ultima rottura si presume sia avvenuta nel 1766, mentre tutti i segmenti terrestri della faglia marina dalla provincia di Erzincan nell'Anatolia orientale al Mar di Marmara si sono rotti negli ultimi 100 anni (Stein et al., 1997). Purtroppo essendo coperto dal mare, questo tratto non può essere studiato mediante dati satellitari InSAR e GPS e la presenza di vari segmenti rende difficile la modellazione dello stato di stress del fondo marino. L’immagine tratta da Lange et al (2019) evidenzia la situazione. Da notare nel riquadro oltre alla parte contraddistinta dal gap sismico, anche la progressione verso ovest dei terremoti principali tra il 1939 e il 1999. Questa progressione verso ovest sembra esistere anche nella faglia est-anatolica. 

L’EVENTO DEL 23 APRILE RISOLVE IL GAP SISMICO? PURTROPPO NON È DETTO. A questo punto la domanda che viene spontanea è se questo terremoto possa aver riempito il gap (scenario ottimistico) oppure no (scenario pessimistico). Quindi il caso negativo comporta che il "big one" dell'area debba ancora arrivare. Aochi e Ulrich (2015) hanno modellato le possibili rotture della sezione della faglia nord-anatolica all’interno del mar di Marmara. I risultati della simulazione, pur nell’incertezza della presenza di vari settori della faglia e di quanti possano essere interessati dal movimento, suggeriscono che la probabilità di un terremoto di magnitudo superiore a 7 sia elevata. La maggior parte di questi grandi eventi è caratterizzata da epicentri situati nella parte centrale o orientale del Mar di Marmara (insomma, vicini a Istambul).
il gap tra il terremoto del 1912 e quello del 1999: il terremoto del 23 Aprile
si colloca esattamente all'interno del gap. 
Notare nel riquadro sia il gap che la progressione degli eventi verso ovest

Tuttavia, non si può escludere la possibilità di una rottura con inizio molto a est (al limite con la zona interessata dal terremoto del 1999) che si propaghi verso ovest, che sarebbe lo scenario peggiore per la città e la sua regione. Questo perché molte simulazioni hanno portato a rotture molto estese, come è successo con gli oltre 140 km del terremoto di İzmit.
Tutti questi dati pongono enormi interrogativi visto che se la progressione degli epicentro verso ovest continua il settore del Mar di Marmara è geograficamente quello più prossimo ai due settori interessati dai terremoti del 1999, e si parla di un’area dove la sola Istambul conta 16 milioni di abitanti e dove in tempi recenti le prestazioni di diverse costruzioni in caso di terremoti si sono rivelate insoddisfacenti.
A questo si deve aggiungere le possibilità di uno tsunami, visto che sebbene di limitate dimensioni, uno tsunami ha colpito le coste anche oggi.


BIBLIOGRAFIA CITATA

Aochi e Ulrich (2015). A probable earthquake scenario near Istanbul determined from dynamic simulations. Bull. Seismol. Soc. Am. 105, 1468–1475

Lange et al (2019). Interseismic strain build-up on the submarine North Anatolian Fault offshore Istanbul. Nature Communications (2019)10:3006

Parsons et al (2000). Heightenined odds of large earthquake near Istanbul: an interaction-based probability calculation. Science 288, 661–666

Stein et al (1997). Progressive failure on the North Anatolian fault since 1939 by earthquake stress triggering. Geophys. J. Int. 128, 594–604

1 commento:

Bruno Copat ha detto...

Ottimo